L'origine del nome

Con il nome generico di "Villa" erano comunemente chiamati i piccoli centri rurali di pertinenza di una chiesa plebana o di una corte signorile. Il toponimo" Villa" compare per la prima volta in una pergamena del 927: "...vico et fundo Villa... prato ad Sancto Faustino...". Nel 1025 compare il toponimo "Villa Lemensis".

 

Cenni storici

Le prime testimonianze della presenza umana risalgono all'epoca della preistoria attorno al 4.000 a.C. a seguito del ritrovamento di nuclei di selce per la fabbricazione di vari strumenti per le attività di quei tempi.

Successivamente, tra i primi insediamenti troviamo i Liguri e gli Etruschi, mentre agli inizi del IV secolo a.C. ci fu l'invasione dei Galli che, sconfitti gli Etruschi, conquistarono e Bergamo e tantissimi villaggi attorno all'attuale città.

Nel I secolo a.C., fu la volta dei Romani i quali costruirono anche la strada militare Como - Bergamo che, tra Villa d'Almè e Almenno San Salvatore scavalcava il Brembo con il famoso Ponte de Lemine o della Regina, lungo circa 180 metri ed alto 24 metri, semidistrutto da un'alluvione nel 1493.

Verso la fine del 1300, il territorio di Villa d'Almè e Bruntino fu teatro di violenti scontri tra le forze guelfe e ghibelline; con quest'ultime si erano apertamente schierati i nostri avi.

Anche Villa d'Almè, come gran parte delle città e dei i villaggi della pianura padana, venne colpita dalla peste, tra il 1629 e il 1630, provocando la morte di circa 350 persone.

Sotto la dominazione veneta fu importante sede di fonderie dei cannoni di proprietà Camozzi dei quali si serviva anche la Serenissima per i suoi eserciti e la sua flotta.

Durante le guerre per l'indipendenza e l'unità d'Italia, Giuseppe Garibaldi,l'8  gugno 1859, fu di passaggio a Villa d'Almè,ospite nel palazzo che dal 1924 diverrà proprietà dei Locatelli Milesi. L'occasione del suo passaggio mosse l'arruolamento di alcuni villesi nella famosa spedizione dei Mille.

All'anno 1861 risale la costituzione del Comune di Villa d'Almè.

Dopo la prima guerra mondiale e la conseguente crisi economica che ebbe ripercussioni anche a Villa d'Almè nei rapporti tra la Direzione del Linificio, gli operai e il Sindacato dei tessili, per le drastiche riduzioni dei salari e per i licenziamenti messi in atto, ci si avviò verso l'epoca fascista durante la quale avvenne dapprima la fusione dei due Comuni Almè e Bruntino nel 1926 e, nel 1927, la costituzione del nuovo Comune Almè con Villa alla cui guida era stato posto il Podestà.

Durante la seconda guerra mondiale, Villa d'Almè, oltre al sacrificio di tanti suoi giovani soldati, si distinse nella lotta partigiana, guidata dalle formazioni Dami fondate dal coadiutore parrocchiale don Antonio Milesi, tra le quali la "Brigata Fratelli Calvi" - Fiamme Verdi - Formazione Valbrembo, che estesero la loro attività in tutta la Valle Brembana. Tra i caduti villesi si ricorda il giovane Angelo Gotti, fucilato nel 1944, Medaglia d'oro al V.M. a cui è dedicata anche una via della parte bassa del paese.

Terminato il fascismo e proclamata la Repubblica, si svolsero, nell'aprile del 1946, le elezioni amministrative a seguito delle quali si procedette a richiedere il ripristino dell'autonomia dei due Comuni di Almè e di Villa d'Almè con Bruntino che venne concessa con decreto legislativo dell'11 marzo 1948. 

Pubblicazioni su Villa d'Almè:

  • "Economia e demografia di Almè con Villa" di E. Belotti, 1949
  • "Bruntino, cronache partigiane" di M. e N. Mazzolà, 1974
  •  "Villa d'Almè e Bruntino - Tempi, vicende e costumi", di A. Giuliani,1979
  •  "L'oratorio San Carlo Borromeo di Villa d'Almè nel 75ˆ di Fondazione", 1985
  •  "Giovanni Bertuletti musicista bergamasco" di P. Forcella, 1996
  •  "Villa d'Almè" di D. e O. Gimondi, 1998
  • "Aldo Locatelli, il mestiere di pittore" di M.Cordoni, D. Locatelli, L. Rota, 2002
  • "1910-2010 Cent'anni: il Corpo Musicale parrocchiale Pio XI" di L. Rota, 2010
  • "Mons. Pietro Sigismondi Arcivescovo" di L. Rota, 2014